
Il 9 giugno 2020 è stato presentato il Piano Colao, architettato in ben 102 iniziative potrebbe rappresentare una base attuativa per una definizione concreta di una strategia efficace per la ripresa del Paese. Tuttavia il Piano non presenta una quantificazione dei costi, così l’ Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani ( Cpi) ha tentato una quantificazione approssimativa dei costi relativi.
In alcuni casi la definizione dei costi si è basata sul costo effettivo già effettuato su disposizioni simili, mentre ci si è astenuti da una definizione in presenza di obiettivi non chiaramente definiti o non abbastanza dettagliati.
Secondo le stime il Piano avrebbe un costo totale, su 5 anni, di 170 miliardi, una cifra imponente che si avvicina a quella che potrebbe spettare all’Italia secondo Next Generation Eu.
La maggior parte degli investimenti riguarderebbe misure di piccole entità, le grandi misure, invece, riguardano il potenziamento della linea ad alta velocità e i collegamenti con gli aeroporti, l’assegno unico per figli, incentivi importanti nella transizione energetica, valorizzazione di poli turistici e portuali.
Annualmente il costo annuo, per la maggior parte delle iniziative è di circa 500 milioni, dei quali più della metà riferiti a comparti che richiederebbero meno di 100 annui.
Riassumendo, il Piano Colao prevede l’intervento su 6 macroaree: Individui e Famiglie per 56,8 miliardi; Turismo, Arte e Cultura per 48,1 miliardi; Infrastrutture e Ambiente per 43,6 miliardi; Imprese e Lavoro per 12 miliardi; Pubblica Amministrazione per 5,3 miliardi e infine Istruzione, Ricerca e Competenze per 1,8 miliardi.
Le azioni previste dal Piano Colao sono egualmente distribuite su 5 anni, classificabili in azioni temporanee e permanenti.