Facebook ha dovuto pubblicare una rettifica sulla gratuità dei suoi servizi

Accedendo a Facebook in questi giorni molti utenti italiani hanno visto apparire un banner che riportava una “comunicazione importante” da parte della società di Menlo Park. Questa notifica informa gli utenti di una vicenda che risale al 2018, quando l’Agcm ha multato Facebook per una pratica commerciale scorretta.

Il banner visualizzato su Facebook in Italia


Ma perché Facebook a distanza di 3 anni ha deciso di mostrare queste informazioni? Per capire meglio la situazione è bene fare un passo indietro. A novembre del 2018 l’Antitrust ha comminat a Facebook una sanzione di 10 milioni di euro accusando il social network di indurre in modo ingannevole gli utenti a registrarsi sulla piattaforma col celebre claim “è gratis”, senza informarli adeguatamente dell’attività di raccolta dati a scopo commerciale.

L’antitrust aveva inoltre chiesto alla società di inserire una rettifica sulla home page del social network, sull’app e sulla pagina personale di ogni utente italiano, in modo da spiegare il reale utilizzo che viene fatto dei dati personali.

La notifica che tutti gli utenti italiani stanno ricevendo in queste ore è proprio la rettifica chiesta dall’Agcm. Tardare a produrla, però, è costato a Facebook una nuova multa da 7 milioni di euro, che l’Agcm ha emesso a metà febbraio contro la piattaforma. Questa ulteriore sanzione è arrivata perché Facebook avrebbe dovuto avvisare i suoi utenti italiani entro il 15 dicembre 2020.

Ora, per non incorrere in nuove multe, Menlo Park è corsa ai ripari e ha iniziato a diffondere un comunicato nel quale approfondisce la vicenda. Nel testo della comunicazione si legge che i responsabili del social network non hanno informato adeguatamente e immediatamente i consumatori durante la fase di attivazione dell’account dell’attività di raccolta dei loro dati con finalità commerciali.


Fonte: Wired

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