Cosa c’è nella legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei ministri

Un mese dopo la prima approvazione del 18 ottobre, il Consiglio dei ministri (Cdm) ha dato di nuovo il via libera alla legge di Bilancio 2020, opportunamente rivista per aggiungere nuovi stanziamenti per il piano vaccinale anti Covid-19 e altre misure per cercare di risollevare l’Italia dalla crisi economica e sanitaria della pandemia in vista del triennio 2020-2022. Ora, il testo del disegno di legge (ddl) passerà al vaglio del Parlamento.

Nel corso del Consiglio dei ministri di lunedì 16 novembre si è discussa anche l’ipotesi di un nuovo scostamento di Bilancio, tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima. Secondo Rai News, nel corso del Cdm non sarebbero state fatte cifre, ma negli ambienti di governo viene ritenuto probabile che la richiesta di nuovo deficit si aggiri attorno ai 20 miliardi di euro. Lo scostamento dovrebbe essere legato al cosiddetto decreto Ristori, approvato il 27 ottobre scorso, con gli aiuti alle imprese più in difficoltà a causa del coronavirus.

(foto: Getty Images)

Le novità della legge di Bilancio

Su un valore complessivo di circa 38 miliardi di euro, gli ultimi emendamenti al ddl di Bilancio prevedono l’istituzione di un fondo da 400 milioni di euro nel 2021 per comprare vaccini e farmaci per la cura dei malati di Covid-19, il cui acquisto e distribuzione sarà in mano al commissario Domenico Arcuri. Sempre nel 2021, verranno inoltre stanziati 2 miliardi in più per l’edilizia sanitaria.

Per fronteggiare la pandemia, poi, il ddl conferma il blocco dei licenziamenti e la proroga della Cassa integrazione guadagni (Cig) fino al 31 marzo 2021. Vengono introdotte alcune novità rispetto alle pensioni, come la proroga di due istituti in particolare: Opzione donna, che consente a determinate condizioni un accesso anticipato al trattamento pensionistico per le lavoratrici, e Ape sociale, che consente la corresponsione per alcune categorie vulnerabili di lavoratori di un sussidio economico fino al conseguimento dei requisiti di vecchiaia per il pensionamento. La stretta attualmente in vigore sulla rivalutazione delle pensioni dovrebbe concludersi alla fine del 2021, e dal 2022 scatterà il nuovo meccanismo con solo tre fasce (100% fino a 4 volte il minimo, 90% tra 4 e 5 volte il minimo e 75% sopra questa soglia). Dall’ultima bozza del Ddl è scomparso ogni riferimento alle misure sulla perequazione automatica degli assegni, introdotte con l’ultima legge di Bilancio.

Inoltre, il Ddl modifica la disciplina transitoria in materia di perequazione automatica (o indicizzazione) dei trattamenti pensionistici per gli anni 2020-2021. Prorogato per il 2021 anche il bonus natalità e, da luglio prossimo, l’assegno unico per i figli fino a 21 anni di età.

Sul fronte assunzioni, il Ddl prevede sgravi contributivi non solo per gli under 35, ma anche per le donne, così come un fondo presso il ministero dello Sviluppo economico a sostegno delle imprese guidate da leadership femminili. Per ventiquattro mesi, a partire dal gennaio del 2021, chi assumerà donne avrà uno sgravio fiscale del 100%, fino ad un massimo di 6mila euro annui, se in azienda vi sarà un incremento del livello occupazionale netto.

Deroga, fino al 31 marzo 2021, al decreto Dignità: si potranno rinnovare o prorogare, per un periodo massimo di 12 mesi e per una sola volta, i contratti a tempo determinato, senza indicare la causale. Rifinanziamento del taglio del cuneo fiscale entrato in vigore nel luglio del 2020, che prevede l’aumento fino a 100 euro mensili in busta paga per i dipendenti con reddito annuo entro i 40mila euro. Si avvia infatti un percorso di diminuzione strutturale della pressione fiscale sul lavoro e di riforma complessiva del regime Irpef per tutti i lavoratori dipendenti, con la costituzione di un fondo specifico. Con una dotazione di 500 milioni di euro, verrà attivato un fondo per le “politiche attive” con lo scopo di favorire la transizione occupazionale, attraverso il potenziamento delle politiche attive del lavoro, e di sostenere il percorso di riforma degli ammortizzatori sociali.

Saranno stanziati 8 milioni di euro all’anno, dal 2021, per potenziare l’innovazione didattica e digitale nelle scuole, anche attraverso gli “animatori digitali”. Il Ddl devolve inoltre 12 milioni di euro nel 2021 per il sistema informativo integrato nelle scuole. Aumentano i fondi anche per gli asili nido. Arrivano 165 milioni di euro nel 2021 per il fondo per il finanziamento ordinario delle università, con lo scopo di finanziare nuove “borse di studio” per l’esonero parziale o totale dei contributi degli studenti. Nuovi fondi e agevolazioni anche per il Servizio Civile Universale e il mondo dello sport.

Verrà istituito un fondo a sostegno dei comuni marginali, per il finanziamento di interventi a supporto della coesione sociale e dello sviluppo economico nelle aree del Paese maggiormente colpite dal fenomeno dello spopolamento. Viene prorogato al 31 dicembre 2022 il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, dove ci saranno fino a 2.800 nuove assunzioni a tempo determinato per le politiche di coesione. Inoltre, il credito d’imposta sarà fissato fino a 45% per ricerca e sviluppo al Sud Italia, “per incentivare l’avanzamento tecnologico dei processi produttivi e gli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia”.


Fonte: Wired

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