Il crollo del rublo spinge bitcoin e criptovalute

Le sanzioni economiche contro la Russia hanno portato alla chiusura del mercato azionario del paese e fatto precipitare la valuta nazionale ai minimi storici. Al 2 marzo il rublo vale così poco da essere stato superato da bitcoin, che con un aumento del 17% in sette giorni e del 13% nelle ultime 24 ore, è diventato una delle 15 valute più quotate a livello globale. Dopo essere sceso a 35mila dollari all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, ora bitcoin vale più delle valute di Arabia saudita, Messico, Thailandia o Israele.

BitcoinILLUSTRAZIONE DI JEREMY BEZANGER VIA UNSPLASH - Fonte Wired

La caduta del rublo è arrivata a seguito del blocco dei codici Swift di alcune istituzioni finanziarie russe e del congelamento di circa 600 miliardi di euro di riserve russe all’estero. L’esclusione dal circuito Swift ha significato anche una netta diminuzione della domanda di rubli all’estero e, anche se la banca di Russia ha aumentato il suo tasso di interessi al 20% dal9,5%, questo non ha fermato il crollo della valuta di stato. Dopo le sanzioni, un euro ha cominciato a essere scambiato con circa 140 rubli e un dollaro con circa 108 rubli. Mentre lo scambio con bitcoin ha raggiunto i 4 milioni di rubli per ogni bitcoin, il prezzo più alto mai raggiunto.

L’impennata del prezzo di bitocoin è causata anche dalle persone che stanno scambiando grandi quantità di rubli con la criptovaluta, riporta Criptoslate, nel tentativo di aggirare gli effetti delle sanzioni economiche dell’occidente. Bitcoin e altre monete virtuali stanno infatti diventando delle riserve di ricchezza, in questo momento di incertezza geopolitica e instabilità economica.

Bitcoin è quindi salito alla quattordicesima posizione nella lista delle principali valute internazionali, tre posizioni davanti al rublo, che è sceso alla diciassettesima.

Fonte: Wired

  • Condividi:

Altri articoli di Redazione TheLiquidJournal