Grazie all’intelligenza artificiale ascolteremo “l’ultima canzone" dei Beatles

Let AI be. L’intervento dell’intelligenza artificiale potrebbe regalare al pubblico internazionale quello che Paul McCartney definisce l’ultima canzone dei Beatles. Lo riporta Il Sole 24 Ore, citando un’intervista concessa da Macca al programma di Bbc Radio 4 Today, nel corso della quale il baronetto di Liverpool ha spiegato di aver utilizzato la tecnologia per recuperare la voce di John Lennon da una vecchia demo, trasformandola in una canzone.

 Ringo Starr, George Harrison, Paul McCartney, John Lennon: i Beatles, nel 1963FIONA ADAMS - Fonte: Wired

L’artista non ha annunciato il titolo della canzone, pur specificando di averla “appena finita” e che “uscirà quest’anno”. È però possibile che il brano in questione sia Now and then, composto da Lennon nel 1978 e già preso in considerazione nel 1995 per una possibile reunion della band. In quel periodo, McCartney, George Harrison e Ringo Starr stavano infatti lavorando alla serie Anthology, che avrebbe poi portato all’uscita dei singoli Free as a bird e Real Love.

All’epoca, a consegnare a Macca la demo fu la vedova di Lennon Yoko Ono. Sulla musicassetta, che l’artista aveva inciso poco prima del suo omicidio nel 1980, era infatti attaccata un’etichetta che recitava “for Paul. Le tracce erano state registrate al pianoforte da Lennon nel suo appartamento al Dakota di New York grazie all’ausilio di un registratore portatile e furono poi rimasterizzate da Jeff Lynne, polistrumentista e leader della rockband Electric Light Orchestra.

Fu proprio quest’ultimo a spiegare che Now and then “aveva un ritornello ma mancava quasi del tutto di strofe. Abbiamo fatto la traccia di accompagnamento, un lavoro approssimativo che non abbiamo finito. Paul McCartney affermò inoltre che per Harrison la canzone era “spazzatura” e quindi, “essendo i Beatles una democrazia, non la facemmo”.

Macca avrebbe però nel tempo sempre conservato il desiderio di finire la canzone. E sembra che l’intelligenza artificiale l’abbia convinto a farlo in occasione della registrazione del documentario Get Back di Peter Jackson. In particolare, decisivo sarebbe stato il montatore dei dialoghi Emile de la Rey, addestrando i computer a riconoscere le voci dei membri della band e a isolarle dai rumori di fondo e dalla musica.

Grazie allo stesso procedimento, Paul ha infatti duettato virtualmente con John nel corso del suo ultimo tour sulle note di I’ve got a feeling. E oggi potrebbe regalare ai fan di una delle band più amate di sempre un nuovo inedito.

Fonte: Wired

  • Condividi:

Altri articoli di Redazione TheLiquidJournal

Google può creare un’AI che pensa come te dopo solo due ore che ti conosce

I ricercatori di Stanford e Big G stanno indagando la possibilità di usare cloni delle persone per sondaggi e ricerche

Perché c’è un’inchiesta sull’esame di italiano del calciatore Luis Suarez a Perugia

Per poter ottenere la cittadinanza italiana il giocatore del Barcellona che è stato nel mirino della Juventus ha svolto un esame all’Università per stranieri di Perugia.

Must Read

Ultimi articoli di Innovazione

Meta cerca di attirare i creator di TikTok con un bonus

L’azienda offre fino a 5000 dollari a chi si iscrive per la prima volta a Facebook e Instagram

Come la startup che "non funzionerà mai" è diventata Netflix

Il co-fondatore di Netflix Marc Randolph racconta in un’intervista a Wired i primi anni della startup che ha cambiato il mondo dell’intrattenimento e dello streaming

La realtà virtuale come strumento utile a mantenere la distanza di sicurezza per gli studenti di medicina

Tutti gli studenti di medicina della National University of Singapore, impareranno a prendersi cura dei propri pazienti, rispettando il distanziamento sociale, grazie ad un gioco basato sulla realtà virtuale

Un nuovo colosso del Food delivery

Just Eat Takeaway è destinato a diventare il più grande servizio di consegna del cibo dopo aver acquistato Grubhub per 7,3 miliardi di dollari.